La malattia

Il tetano è causato dalla tossina prodotta da un germe (il Clostridium tetani) le cui spore sono presenti nel terreno, nell'acqua, nella polvere e nell'intestino di animali, soprattutto i cavalli. In caso di ferite, queste spore possono penetrare nell'organismo. Si tratta di una malattia grave che causa la morte di una persona su due. Nonostante la diffusione della malattia si sia notevolmente e progressivamente ridotta nel tempo, in Italia vengono ancora segnalati circa 100 casi ogni anno. La grande maggioranza dei casi riguarda persone anziane (oltre i 60 anni), in prevalenza donne, che durante la loro vita non hanno mai ricevuto il vaccino.
La tossina tetanica provoca una potente contrazione dei muscoli: il sintomo iniziale che compare in media dopo una decina di giorni dalla ferita, consiste nella difficoltà ad aprire la bocca, a masticare e a parlare, dovuta ad una contrazione dei muscoli della mandibola. Le contrazioni muscolari possono, in un secondo tempo, estendersi ad altri muscoli del corpo compresi i muscoli che regolano la respirazione.

La vaccinazione

La vaccinazione è la misura più importante di prevenzione del tetano. Il vaccino è costituito dalla tossina tetanica inattivata con trattamenti chimici. Il calendario vaccinale di base prevede la somministrazione di tre dosi di vaccino (la seconda a distanza di 4-8 settimane dalla prima e la terza dopo 6-12 mesi).
Nel nostro Paese sono attualmente raccomandati richiami decennali (fatta eccezione per il primo richiamo dell'infanzia, previsto al 6° anno di vita).
Il vaccino ha un'efficacia altissima, che sfiora il 100% ed è generalmente ben tollerato. Gli effetti indesiderati più comuni sono le reazioni infiammatorie di breve durata nel punto di iniezione; la febbre, per lo più modesta, compare in circa il 5% dei casi; mal di testa o malessere sono poco frequenti.
Dagli anni '60-'70 la vaccinazione antitetanica è obbligatoria, oltre che per i nuovi nati, per gli sportivi affiliati al CONI e per diverse categorie di lavoratori. Tra queste, agricoltori, allevatori, operai e manovali edili, metalmeccanici, addetti alla raccolta e trattamento dei rifiuti che risultano particolarmente esposti al rischio di contrarre la malattia.

Profilassi post - esposizione

In caso di ferite, soprattutto se provocate da chiodi, attrezzi da giardinaggio e strumenti acuminati, cioè ferite profonde (più di 1 cm) e sporche, il rischio di contrarre il tetano è consistente. In questi casi è indispensabile valutare lo stato di protezione nei confronti del tetano e decidere di conseguenza:
 
1. Se sono passati meno di 5 anni da un ciclo vaccinale completo, non occorre nessun intervento in questo senso.
2. Nel caso in cui la persona sia stata in precedenza vaccinata ma siano trascorsi più di 5 anni dall'ultimo richiamo, può essere indicato, in base al tipo di ferita, somministrare una dose di vaccino.
3. Nel caso in cui la persona non sia mai stata vaccinata o abbia ricevuto complessivamente, meno di tre dosi, occorre somministrare contemporaneamente le immunoglobuline antitetaniche (che conferiscono una protezione passiva immediata e temporanea), e la prima dose di vaccino, completando il ciclo vaccinale con le successive due somministrazioni alle scadenze previste.

La vaccinazione nei viaggiatori

E' importante verificare il proprio stato vaccinale nei confronti del tetano anche prima di intraprendere viaggi internazionali soprattutto se la meta si trova in paesi con carenti condizioni igieniche. Se si è stati vaccinati da meno di 10 anni si è ancora protetti. Se ne sono passati di più è raccomandabile fare un richiamo prima di partire. Se invece non si è mai stati vaccinati è consigliabile iniziare per tempo un ciclo completo. Attualmente viene in genere raccomandato il vaccino combinato difto-tetanico anziché quello singolo antitetanico, particolarmente utile nei viaggiatori adulti che hanno perso la protezione contro la difterite, malattia che può rappresentare invece ancora un rischio nei paesi in via di sviluppo.
Per quanto riguarda la gravidanza, la vaccinazione antitetanica non solo non è controindicata ma è addirittura indicata, per la prevenzione del tetano neonatale.

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