I disturbi dovuti all'altitudine si manifestano nel 25% circa delle persone a quote superiori a 2500 metri, ma, in persone particolarmente suscettibili, anche ad altitudini inferiori, e sono legati all'abbassamento della pressione atmosferica e alla rarefazione dell'aria. Come conseguenza l'organismo tende ad aumentare la velocità di respirazione (cresce anche il ritmo cardiaco), per adattarsi alle nuove condizioni atmosferiche.
 
In certi casi, tuttavia, l'organismo fatica ad adattarsi e da ciò deriva il mal di montagna. In genere i sintomi sono lievi: mal di testa, insonnia, nausea, vomito, vertigini, spossatezza generale e possono essere disturbanti, ma non richiedono alcun trattamento specifico. La cosa migliore da farsi in questi casi è prendersi qualche giorno di riposo, dal momento che i disturbi tendono a diminuire di intensità fino a scomparire del tutto. Seppure molto raramente, possono comparire sintomi più gravi e pericolosi (ad esempio cianosi e grave difficoltà respiratoria); in questi casi invece occorre contattare rapidamente un medico. L'entità dei sintomi solitamente è proporzionale all'altitudine raggiunta, all'ttività fisica che si compie e alla sensibilità individuale, ma il fattore determinante per la loro comparsa è la velocità d'ascesa. La migliore misura preventiva consiste perciò nel graduale raggiungimento della meta per consentire all'organismo di adattarsi.
Generalmente, se la destinazione si trova al di sopra dei 3000 metri, si consiglia, una volta raggiunta una quota tale per cui si avvertono i primi sintomi, di non superare i 300 metri di dislivello nella stessa giornata. Anche per le persone più allenate sarebbe opportuna una sosta di acclimatamento di 2-3 giorni ogni 1000 metri di dislivello.
Nel caso di alpinisti e scalatori che devono affrontare altitudini oltre i 3000 metri, l'acetazolamide (Diamox) riducendo la gravità dei sintomi può costituire un efficace agente profilattico. Il dosaggio abituale è di 250 mg due o tre volte al giorno, anche se, secondo dati recenti, per ottenere una remissione completa dei sintomi sono necessari 750 mg al dì. Il trattamento deve sempre essere prescritto dal medico. Va iniziato due giorni prima dell'ascesa e continuato per il tempo necessario alla scalata, ma non deve fare dimenticare le modalità di ascesa graduale che vanno comunque adottate di solito in queste imprese. I viaggi e i soggiorni ad altitudini considerevoli possono rivelarsi invece critici per chi presenta problemi cardiaci e polmonari; in questi casi è consigliabile, prima di programmare un viaggio, consultarsi con il proprio medico.