Non importa se abbiamo scelto una destinazione tradizionale o una meta esotica, in cui le condizioni igienico sanitarie non sono ottimali: in entrambi i casi l'aspetto sanitario deve essere tenuto in considerazione, e sotto molti punti di vista.
 
Nel primo caso, nonostante i rischi di contrarre malattie siano decisamente inferiori, vanno comunque tenuti in considerazione gli ''intoppi'' del viaggio, dal mal di mare ai piccoli disturbi che possono manifestarsi durante la vacanza. Nel secondo caso va tenuta presente la possibilità di contrarre qualche malattia o disturbo ''straniero'' (es. dissenteria, malaria, febbre gialla?), ma anche lo sfasamento che può causare il fuso orario.

Prima della partenza: informarsi per tempo

Soprattutto per i viaggi esotici, è importante verificare per tempo (almeno un mese prima) la propria situazione vaccinale e provvedere alle vaccinazioni richieste o raccomandate per visitare il paese di destinazione; informarsi inoltre se la profilassi antimalarica è necessaria (o consigliata).
Per i viaggi nei paesi della Comunità Europea o in quelli con cui esistano accordi bilaterali con l'Italia, può essere richiesto alla propria USL un certificato che consenta di usufruire gratuitamente delle prestazioni sanitarie (E111) limitatamente la periodo di permanenza nel luogo di destinazione. Se la propria meta è invece un paese con cui tali accordi non sussistono, la rappresentanza diplomatica italiana locale è delegata a venire incontro alle necessità urgenti dei connazionali all'estero. Se si tratta di un viaggio organizzato, spesso l'assicurazione che copre eventuali spese sanitarie sostenute durante il viaggio è compresa nella quota di iscrizione. Se così non fosse è consigliabile provvedere personalmente a stipulare un'assicurazione ad hoc.

La ricetta in tasca

Chi è affetto da una patologia cronica, oltre a sottoporsi a visita di controllo prima della partenza, deve portare con sé, in quantità sufficiente, le medicine che usa abitualmente. Può essere inoltre utile una breve nota scritta del medico curante, che descriva la malattia e i trattamenti farmacologici in corso.
Chi presenta particolari allergie è bene che sia provvisto di un cartellino sanitario, meglio se scritto in inglese, che le evidenzi. Gli ipertesi devono portare con sé l'apparecchio per misurare la pressione, l'elettrocardiogramma più recente e la documentazione clinica.
Se, nonostante le precauzioni prese, dovesse essere necessario acquistare farmaci all'estero, va tenuto presente che sono spesso venduti con nomi commerciali diversi da quelli in uso in Italia, oppure con diverso dosaggio. Per i farmaci di libera vendita è sufficiente ricordare il nome del principio attivo, mentre per quelli di prescrizione medica sarebbe buona norma avere con sé una ricetta con il nome del principio attivo e il dosaggio utilizzato.

Durante il viaggio

Si può stare male anche prima di arrivare a destinazione, durante il viaggio in macchina, in aereo o sulla nave. Ma a questo ci sono molti rimedi, basta pensarci per tempo.
Sotto la denominazione di ''Cinetosi'' si raccoglie tutta una serie di disturbi associati al movimento. A seconda del mezzo di trasporto utilizzato e delle modalità del tragitto, si parla di mal di mare, mal d'aria, mal d'auto. Esistono numerosi rimedi per far fronte a questi tipi di disturbo.
Se il viaggio prevede l'utilizzo dell'aereo, è bene sapere che le cabine degli aerei sono pressurizzate, ma la pressione interna non è proprio come quella a terra. In genere equivale a quella che esiste in montagna a 1800-2400 metri.
Se, chi soffre di problemi di cuore o respiratori, desidera fare un viaggio in aereo deve adottare qualche precauzione in più. E' bene rendere note le proprie condizioni di salute alla compagnia aerea che, essendone a conoscenza in anticipo, può provvedere a necessità particolari. Normalmente, chi è affetto da malattie cardiache o respiratorie è considerato idoneo a viaggiare in aereo se può salire 10-12 scalini e percorrere 50 metri in piano senza grave affanno o senza che compaia una crisi anginosa. In caso di necessità, sull'aereo è comunque disponibile l'ossigeno di emergenza. Chi invece ha necessità di portare con sé l'ossigeno, deve chiederne l'autorizzazione alla compagnia aerea.
Nel bagaglio a mano bisogna tenere i farmaci indispensabili per un intervento d'urgenza: broncodilatatori per fronteggiare una crisi d’asma, nitroglicerina per la crisi anginosa, zucchero semplice per la crisi ipoglicemica. È consigliabile tenere presso di sé anche le medicine che si usano abitualmente, onde evitare di rimanerne senza in caso di smarrimento delle valigie sistemate nel bagagliaio.

A destinazione

Non ci si deve affatto stupire di essere stanchi dopo un lungo viaggio aereo. L'aereo consente di percorrere lunghe distanze in un arco di tempo relativamente breve, ma spesso implica anche il rapido attraversamento di diversi fusi orari. La conseguenza è l'alterazione dei ritmi circadiani, quei complessi meccanismi fisiologici, metabolici, ormonali e nervosi tra loro integrati e interdipendenti che comprendono sonno, veglia, fame.
L'alterazione dei ritmi biologici può determinare debolezza, diminuzione del rendimento fisico e intellettuale e disturbi del sonno. Quest'insieme di disturbi, definiti ''jet-lag'' si possono presentare per variazioni di fuso orario superiori alle 5 ore e i sintomi correlati, peraltro molto modesti, sono solitamente maggiori quando ci si sposta da Ovest verso Est, quando cioè il viaggio accorcia la giornata piuttosto che allungarla. L'esperienza soggettiva può tuttavia andare in senso opposto.
Il ristabilimento dell'equilibrio, vale a dire la ''risincronizzazione'' e quindi la scomparsa dei disturbi, può richiedere qualche giorno. Per attenuare questo stato di disagio è importante cercare di dormire in aereo e non perdere troppe ore di sonno. Per le prime notti si può ricorrere a un leggero sonnifero, consigliato dal medico.
Al di là di tutti gli impieghi pubblicizzati, esistono alcune evidenze che la melatonina, assunta prima della partenza e per qualche giorno dopo l'arrivo, possa essere utile. Alcuni studi recenti hanno tuttavia messo in evidenza che i pazienti in trattamento con la melatonina manifestavano gli stessi sintomi di quelli che assumevano il solo eccipiente (placebo); non è dunque ancora possibile esprimere un giudizio definitivo e sono necessari ulteriori studi volti a stabilire l'utilità dell'impiego della melatonina nel trattamento del jet-lag. Secondo alcuni studi anche opportuni accorgimenti dietetici possono risultare utili. Per esempio, alternare, nei tre giorni precedenti la partenza, un'alimentazione ricca di proteine e carboidrati a una dieta leggera e relativamente ipocalorica.
 
In ogni modo, soprattutto in caso di destinazioni esotiche, è bene seguire alcune norme igieniche per ridurre al minimo le possibilità di contrarre una qualche malattia.

Campo5