Ottobre 2018

Cosa sono?

Sono malattie che vengono trasmesse da una persona all'altra prevalentemente per contatto sessuale. Vengono anche chiamate infezioni genito-urinarie perché colpiscono la zona genitale e le vie urinarie (vescica e uretra).
Sono causate da batteri, virus o piccoli parassiti, tutte forme di vita microscopiche, accomunate sotto il termine generico di germi o microrganismi.
Oltre alla sifilide (o lue) e alla gonorrea (o blenorragia, ''scolo''), le più conosciute sono:
  • le infezioni da Candida (candidosi)
  • le infezioni da Trichomonas (tricomoniasi)
  • le infezioni da Chlamydia
  • le infezioni da Herpes genitale
  • le vaginosi batteriche
  • le uretriti non gonococciche
  • i condilomi (creste di gallo)
  • l'AIDS (sindrome da immunodeficienza acquisita)
  • l'epatite B

Come si trasmettono?

I germi responsabili di queste infezioni passano da un soggetto all'altro prevalentemente attraverso un contatto sessuale. I microrganismi che causano queste malattie infatti vivono e si moltiplicano generalmente nel corpo umano e muoiono rapidamente all'esterno. Per alcune malattie (es. condilomi) tuttavia non è possibile escludere a priori che il contagio possa avvenire anche condividendo biancheria o oggetti intimi. Non si corre alcun rischio invece frequentando piscine o utilizzando servizi igienici pubblici.
Il contagio non avviene solamente nel corso di un rapporto completo, quando cioè l'organo maschile (pene) viene a contatto con le parti interne (mucose) dell'apparato femminile (vagina), ma può avvenire anche attraverso rapporti anali e, anche se più raramente, orali. In quest'ultimo caso l'infezione può colpire la bocca e la gola.

Quali rischi comportano?

Nella maggior parte dei casi la gravità di queste malattie non è superiore a quella delle comuni infezioni di cui ognuno di noi ha esperienza. La Candida e il Trichomonas, ad esempio, sono responsabili di banali infezioni dell'ultimo tratto delle vie genitali (vulviti, vaginiti nella donna; balaniti, uretriti nell'uomo), che il più delle volte guariscono con una semplice terapia locale (creme, ovuli).
Alcune invece, come le infezioni da Chlamydia e la gonorrea, se non diagnosticate tempestivamente e curate in modo adeguato, possono interessare anche le parti alte dell'apparato genitale nella donna (utero, ovaie, tube) e i testicoli e la prostata nell'uomo. Nella donna la malattia infiammatoria pelvica (PID) ne rappresenta la conseguenza più grave e da una infezione non trattata può derivare infertilità.
Virus come l'herpes genitale o il papillomavirus, oltre a causare un quadro clinico specifico, vengono chiamati in causa nell'insorgenza delle forme pre-tumorali e tumorali del collo dell'utero.
Il virus responsabile dell'AIDS e i virus responsabili di alcune forme di epatite virale vengono inclusi in questo gruppo perché, oltre che attraverso il sangue, si trasmettono anche attraverso lo sperma e le secrezioni vaginali. E' noto tuttavia che provocano malattie gravi per le quali, nonostante importanti progressi, non si dispone ancora di terapie risolutive.

Esistono persone con maggiore probabilità di contagiarsi?

Chiunque abbia contatti sessuali può contrarre una malattia trasmessa per via sessuale. Anche un solo rapporto con una persona portatrice di una delle malattie menzionate è sufficiente a contagiare il partner. Ovviamente la probabilità di incontrare qualcuno affetto da una di queste infezioni sarà tanto maggiore quanto più elevato è il numero dei partner sessuali. Risultano pertanto a maggiore rischio le persone sessualmente attive, che hanno rapporti con partner diversi, soprattutto se occasionali.
Anche un rapporto stabile può però nascondere delle insidie perché alcuni di questi germi possono essere presenti nell'organismo da molti mesi senza causare sintomi: il soggetto, non sapendo di essere ammalato, può trasmettere l'infezione al partner.