Autore: la Redazione

Non solo allergia....

Occhi arrossati, lacrimazione, intolleranza alla luce sono tutti sintomi della congiuntivite. Con l'arrivo della primavera, la causa più frequente è l'allergia ai pollini ma questo disturbo può avere molte altre cause.
Vediamo quali.
 
La congiuntivite è la forma più comune di infiammazione dell'occhio. Ad essere precisi l'infiammazione riguarda la congiuntiva, cioè quella membrana trasparente che riveste l'interno delle palpebre e la parte visibile dell?occhio ad eccezione della cornea, che è la zona che ricopre la parte colorata dell'occhio (iride).
La manifestazione più visibile è l'arrossa-mento della parte bianca dell'occhio (sclera), che si intensifica nella parte interna delle palpebre (sacco congiuntivaie). Altri sintomi frequenti oltre quelli citati sono prurito, sensazione di sabbia nell'occhio e gonfiore delle palpebre.
 
Questi sintomi sono comuni a tutti i tipi di congiuntivite e può perciò risultare difficile distinguere l'uno dall'altra. Alcune caratteristiche tuttavia sono peculiari e possono aiutare ad orientarsi.
La congiuntivite allergica si caratterizza per la mancanza di secrezione purulenta e per l'intensità del prurito. I sintomi, che interessano entrambi gli occhi, insorgono improvvisamente per esposizione a sostanze irritanti, definite "allergeni", nel caso più frequente i pollini, come accade nella congiuntivite allergica stagionale. Questa forma di congiuntivite compare per lo più in primavera e si manifesta con maggiore frequenza nei giovani con predisposizione allergica o con un quadro di allergia generale già accertata dai dermatologo o dall'allergologo. Poiché è impossibile evitare il contatto con l'allergene, non si può far altro che alleviare i sintomi. Nei casi più lievi si può ricorrere per alcuni giorni ai numerosi prodotti di libera vendita che associano antistaminici e vasocostrittori. Se non si nota alcun miglioramento o nelle forme di congiuntivite allergica più gravi è consigliabile rivolgersi al medico. Quando i sintomi oculari si accompagnano a rinite (rinocongiuntivite) si può associare ai colliri un antistaminico orale per alcuni giorni.
Nelle donne spesso la causa è da ricercarsi in un'intolleranza nei confronti sia dei cosmetici utilizzati per truccarsi e struccarsi gli occhi che dei prodotti di bellezza in generale, compresi quelli definiti ipoallergenici. In questo caso la semplice sospensione dell'applicazione del cosmetico irritante consente di ottenere il miglioramento dei sintomi.
Quando la congiuntivite è di origine infettiva, può essere provocata da batteri o virus. Le g untiviti da infezioni batteche o virali sono le più frequenti.
 
Il segno più frequente di una infezione batterica è la presenza di una secrezione abbondante, densa e giallastra (per la presenza di pus) che si raccoglie nei sacco congiuntivaie e in parte deborda reo ¡ondo le ciglia; è più evidente ai risveglio (le cosiddette "palpebre appiccicate" del risveglio mattutino), tanto che spesso è necessario ammorbidire le secrezioni essiccate sul bordo palpebrale con un batufolo di cotone imbevuto di acqua.
 
Interessa più spesso un solo occhio, il prurito e la lacrimazione sono scarsi il  trattamento prevede l'impiego di antibiotici in collirio o pomata. Quest'ultimo ha il vantaggio di consentire al principio attivo di rimanere a contatto con l'occhio più a lungo ma provoca un offuscamento della vista per alcuni minuti; una soluzione potrebbe essere quella di utilizzare lo stesso principio attivo in collirio durante il giorno e in pomata prima di coricarsi per mantenere l'effetto terapeutico durante il sonno.
 
La cura deve sempre essere prescritta dal medico e va protratta in genere per una settimana e, comunque, almeno sino a due giorni dopo la scomparsa dei sintomi.
 
La congiuntivite virale si manifesta con sintomi meno appariscenti: la secrezione congiuntivaie è scarsa mentre prevalgono lacrimazione e intolleranza alla luce.
 
L'origine virale è quasi certa in presenza di concomitanti sintomi influenzali o di raffreddamento (come mal di gola e malessere generale). La congiuntivite virale è autolimitante e dura da 1 a 3 settimane, a seconda della gravità.
 
L'applicazione di impacchi freddi e l'uso di colliri decongestionanti può aiutare ad alleviare i sintomi ma non si deve intraprendere mai di propria iniziativa un trattamento con colliri contenenti "cortisone" che, in caso di infezione virale, possono causare danni seri all'occhio.
 
Le congiuntiviti infettive sono molto contagiose e si trasmettono per inoculazione mano-occhio oppure attraverso accessori di uso comune.
 
Chi ne è affetto deve lavarsi le mani dopo aver toccato gli occhi e non deve condividere con altri componenti della famiglia asciugamani, fazzoletti, cuscini, flaconcini di collirio ed altri possibili veicoli di trasmissione. Le stesse attenzioni devono essere adottate nel caso di un bambino che va a scuola o all'asilo.
 
La comparsa di una congiuntivite infine può essere dovuta a cause fisiche come esposizione a luce troppo intensa per periodi prolungati (es. riverbero della neve in una giornata di sole senza indossare gli occhiali, saldature), vento, freddo. Nella maggior parte dei casi, i! semplice ricorso ad un collirio a base di vasocostrittori (di iibera vendita) risolve il problema in breve tempo.
 
Nel caso la congiuntivite sia dovuta a cause chimiche come fumi, vapori irritanti di sostanze tossiche (acido muriatico, candeggina, ammoniaca, disincrostanti) l'intervento più importante ed urgente consiste nell'abbondante e prolungato lavaggio con sola acqua corrente e nel rivolgersi ai più vicino Pronto Soccorso.

La Redazione: Sids - Informazione sui Farmaci
Data di revisione: gennaio 2019